Il prelevamento del bambino di Latina, alla fine di una giornata convulsa, non è stato possibile perchè il piccolo è stato colto da gravi malori per i quali è stato necessario accompagnarlo al pronto soccorso.
Vogliamo quindi testimoniare pacificamente la nostra contrarietà a questo modus operandi nei confronti della parte più indifesa della società e sperare che in futuro, i provvedimenti del Tribunale dei Minori siano più rispettosi della sensibilità dei bambini. Nelle cause di affido assistiamo spesso a provvedimenti traumatizzanti per i minori, come l'allontanamento dall'unico genitore con il quale hanno un forte legame affettivo, arrivando talvolta all'allontanamento dalla scuola e dai compagni, per essere collocati in una casa famiglia. Nel caso del piccolo di Latina, si è arrivati anche al divieto di visita da parte della madre e dei suoi familiari perchè il bambino rifiuta di incontrare il padre. Sembra quasi che i figli contesi siano equiparati a beni mobili, dei quali si dispone il "sequestro", in attesa che la giustizia faccia il suo corso, o che i bambini cambino idea.Non crediamo sia questo lo spirito che dovrebbe animare l'operato della Giustizia Minorile e auspichiamo una maggiore sensibilità unita ad una costante capacità e volontà di ascolto dei minori, in quanto persone e non, appunto, oggetti. Il disagio, a nostro avviso, andrebbe sempre ascoltato e poi curato, ma mai punito.
Durante il sit-in di giovedì 22 aprile, verranno consegnate alla presidente del Tribunale dei Minori, dottoressa Melita Cavallo, migliaia di firme raccolte dal Comitato, unitamente all'appello per una giustizia mite nei confronti dei bambini.
Il sit-in del Comitato Vittime Giustizia Minorile, appoggiato dal Movimento per l'Infanzia e da diverse associazioni a tutela dell'infanzia, è organizzato da Carlo Stasolla, mentre il portavoce del Comitato è Roberta Lerici. Per comunicazioni e domande inerenti all'iniziativa scrivere a "roberta.lerici@yahoo.it"
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