sabato 20 marzo 2010

GIUDICE CAROSELLI:"Sono molte di più le violenze che non riusciamo a dimostrare di quelle inesistenti"


Presidente Tribunale dei Minori intervistato da Grazia
"NON SIAMO FANATICI, DIFENDIAMO BAMBINI"

"I bambini piccoli non subiscono quasi mai lacerazioni evidenti e, da un punto di vista clinico, è difficile dimostrare le violenze sessuali". "E' facile individuare il disagio di un bambino che è stato maltrattato o ha subìto molestie sessuali".

Roma, 10 giu. (Apcom) - "Gli errori giudiziari nel campo della protezione dei minori rappresentano l'eccezione. Noi giudici minorili non siamo dei fanatici come ci dipingono. Riteniamo che ogni minorenne debba vivere nella sua famiglia". Lo dichiara Marina Caroselli, presidente del Tribunale dei minori di Milano, in un'intervista a Grazia, in edicola mercoledì 11 giugno.

"Talvolta - chiarisce il giudice - l'autonomia dei servizi sociali può rappresentare un rischio perché può capitare che alcuni operatori vengano presi dal sacro furore, che trasformino il loro lavoro in una missione. Ma è giusto che possano avere un margine di manovra molto ampio. Il tribunale deve intervenire direttamente solo in caso di estrema necessità per evitare di traumatizzare eccessivamente i bambini".

E anche per quanto riguarda la recente vicenda di Basiglio (due bimbi sono stati sottratti e poi "restituiti" alla famiglia a causa di un disegno erotico trovato da una maestra di scuola) Marina Caroselli, che ha firmato l'ordinanza per riportare i piccoli a casa, difende l'operato degli assistenti sociali: "Il caso è ancora da valutare. L'indagine è in corso. In questo caso i servizi sociali hanno ritenuto che ci fosse un'urgenza e hanno fatto ricorso all'articolo 403 del codice civile che permette di intervenire tempestivamente senza interpellare il tribunale. Hanno agito in buona fede. Semmai c'è stato un eccesso di prudenza".
Secondo Caroselli giudici e operatori non sono esenti da errori, ma "sono molte di più le violenze che non riusciamo a dimostrare di quelle inesistenti. I bambini piccoli non subiscono quasi mai lacerazioni evidenti e, da un punto di vista clinico, è difficile dimostrare le violenze sessuali".
A Grazia il giudice ammette di aver avuto dei dubbi in passato: "Qualche volta sì. Succede quando gli adulti condizionano eccessivamente i minori e diventa difficile distinguere la verità dalla fantasia, ma è facile individuare il disagio di un bambino che è stato maltrattato o ha subìto molestie sessuali".

La giusta valutazione di fronte a casi così delicati, secondo Caroselli, deve essere dettata da "prudenza e coraggio". "Bisogna trovare - conclude - un bilanciamento fra i diritti dei minori e quelli degli adulti".

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